Lo sviluppo sostenibile nello Champagne

La regione Champagne, pur essendo sinonimo di lusso e tradizione, è all’avanguardia nell’integrazione di pratiche ambientali, sociali ed economiche sostenibili. L’obiettivo comune del Comité Champagne (organo che rappresenta Maisons e Vigneron) è quello di raggiungere un’eccellenza ambientale entro il 2030.

1. Tre pilastri della strategia ambientale

La strategia si articola su tre fronti principali:

A. Impronta carbonica (clima)

L’obiettivo è ridurre l’impronta carbonica a tutti i livelli della produzione, dal vigneto alla bottiglia.

  • Riduzione del carbonio: l’industria dello Champagne è stata la prima regione vinicola a completare un bilancio del carbonio (nel 2003). L’obiettivo è una riduzione costante delle emissioni di gas serra.

  • Bottiglie leggere: uno dei contributi maggiori alla riduzione dell’impronta di carbonio è stato l’alleggerimento della bottiglia standard di Champagne, che oggi è notevolmente più leggera pur mantenendo la resistenza necessaria per resistere alla pressione.

  • Logistica verde: ottimizzazione delle rotte di trasporto e investimenti in veicoli e metodi meno inquinanti.

B. Gestione delle risorse (acqua, rifiuti, energia)

L’industria è impegnata a preservare le risorse naturali.

  • Gestione idrica: riduzione del consumo di acqua nei processi di vinificazione e pulizia.

  • Rifiuti: promozione di un’economia circolare, con un tasso di riciclo dei rifiuti di produzione elevatissimo (ad esempio, il riutilizzo delle vinacce).

  • Energia: uso di energie rinnovabili e miglioramento dell’efficienza energetica nelle cantine e nei processi produttivi.

C. Viticoltura sostenibile (biodiversità)

Questa è l’area che vede i maggiori sforzi diretti sul campo.

  • Zero erbicidi: l’intera regione ha quasi eliminato completamente l’uso di erbicidi per il diserbo, favorendo la lavorazione meccanica o l’inerbimento (lasciare l’erba tra i filari).

  • Protezione delle viti: forte riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari (pesticidi e fungicidi), con un obiettivo di riduzione del 50%.

  • Biodiversità: promozione di metodi che favoriscano la vita microbica nei suoli e la biodiversità negli appezzamenti (ad esempio, il mantenimento delle siepi e delle zone boschive).

2. Le certificazioni chiave

L’impegno verso la sostenibilità viene misurato e validato attraverso schemi di certificazione specifici:

Certificazione

Dettaglio

Obiettivo 2030

Viticuture Durable en Champagne (VDC)

Certificazione specifica e molto esigente creata dal Comité Champagne, basata su 150 criteri ambientali.

Raggiungere il 100% della superficie certificata.

Haute Valeur Environnementale (HVE)

Certificazione nazionale francese che riconosce il più alto livello di performance ambientale.

Ampia adozione in tutta la regione.

Stato attuale

  • Oltre il 70% della superficie vitata in Champagne ha già ottenuto una certificazione ambientale (VDC o HVE).

  • La regione è il primo bacino viticolo in Francia per l’utilizzo di mezzi alternativi, come i trattori a scartamento elevato (per passare tra i filari) e i robot elettrici.

L’impegno per lo sviluppo sostenibile è visto non solo come una responsabilità etica, ma come una necessità strategica per garantire la longevità e l’unicità del terroir che rende lo Champagne insostituibile.